Circolo della stampa, martedì 28 alle 18,30: "1970, un anno irripetibile" di Adolfo Fantaccini
Secondo appuntamento settimanale al Circolo della stampa dopo quello di ieri sulla collana Storia delle mafie e della criminalità organizzata. Oggi pomeriggio alle 18,30 si parla di sport e in particolare del 1970, un anno irripetibile, come scrive Adolfo Fantaccini il collega dell'Ansa che presenterà il suo libro con Gaetano Perricone per anni caposervizio delle pagine sportive al quotidiano L'Ora e Roberto Leone, vicesegretario di Assostampa Sicilia. Un tuffo indietro di oltre 50 anni par ricordare la partita del secolo, quell'Italia-Germania 4 a 3 che giocata allo stadio Atzeca di Città del Messico, è entrata nella memoria collettiva delle generazioni degli anni Sessanta e Settanta. Quei Campionati mondiali sia pure persi poi in finale con il Brasile di Pelè, hanno segnato la storia nazionale, come la vittoria in Spagna di dodici anni dopo con l'epopea di Paolo Rossi. Alla fine di Italia-Germania infatti il Paese esplose nella prima festa popolare di piazza che anticipava di un decennio quella che voglia di leggerezza avrebbe segnato gli anni 80, almeno in quella parte di Italia che si liberava dall'incubo del terrorismo.
Ma nel libro c'è tanto altro. “Il Mondiale messicano è stata una magica illusione, per quell'epoca rappresentò un salto nel futuro, ma soprattutto una struggente suggestione planetaria. Il calcio ingiallito e in bianco e nero si preparava a fare spazio a colori invitanti, sgargianti e ovattati, a giochi d'ombra mai visti, con quel sole che a mezzogiorno illumina i volti e li rende così pieni di ombre dal sapore onirico. Le immagini che sarebbero rimbalzate in ogni dove dagli altipiani tanto cari a Montezuma avrebbero avuto qualcosa di magico e innaturale. Mondiale di rivoluzioni, nel Paese delle rivoluzioni, nell'anno in cui la grande utopia cominciava a fare spazio alla consapevolezza” - commenta l’autore Adolfo Fantaccini.
Il 1970 è forse l'ultima, vera illusione, un bivio che porterà, oltre a una debacle pubblica, a una deriva di valori che fa da spartiacque. È il prologo dell'inizio della fine della grande illusione. Questo libro vuole raccontare tutto quello che si proietta sullo sfondo del “MONDIALE”. Non solo gol e passioni, illusioni e ambizioni, ma anche storia, cultura, musica, cinema e costume. “Non troppe pagine, solo la giusta dose di memoria per riportare alla luce i ricordi di un passato intramontabile – conclude Adolfo Fantaccini - Ci sono le musiche del tempo, i fatti accaduti, i protagonisti di ogni scenario, i grandi cambiamenti e tutto quello che accadde nel 1970. Non solo calcio, o sport, dunque, ma emozioni”.
Prossimo appuntamento, venerdì 31 maggio ore 18,30