Crisi dell'editoria, ex fissa, Casagit, transizione all'INPS, formazione: l'impegno dell'esecutivo Ungp
Preoccupazione per la situazione dell’informazione, e in particolare per quanto riguarda la crisi dell’editoria, è stata espresso dall’esecutivo dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, riunito oggi a Roma e da remoto.
L’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati sostiene l’impegno della Fnsi nel confronto con il Governo e con gli editori della Fieg e sottolinea come il ricorso a nuovi stati di crisi con prepensionamenti non può prescindere dalla piena applicazione degli accordi sottoscritti per quanto riguarda l’ingresso, con contratti a tempo indeterminato, di giornalisti collaboratori e precari.
L’esecutivo ha nuovamente esaminato la questione della corresponsione delle rate dell’indennità ex fissa dopo il passaggio della gestione principale dell’Inpgi all’Inps. Occorre che la Fieg e la Fnsi definiscano il regolare e completo pagamento delle rate e individuino l’Ente che gestirà i flussi e le rate stesse. In questo senso la Casagit, da parere dell’Ungp, darebbe la massima affidabilità nell’esercitare la funzione di ente gestore.
La presidenza Ungp avvierà ulteriori contatti con la Cassa sanitaria dei giornalisti; così come con il Consiglio Nazionale dell’Ordine per quanto attiene al contributo che i giornalisti pensionati possono portare alla formazione professionale delle colleghe e colleghi, in particolare i più giovani.
L’esecutivo Ungp ha inoltre esaminato i temi dell’equo compenso per i giornalisti e del necessario allargamento del praticantato a tutti coloro che svolgano l’attività professionale, in tutte le piattaforme, a tempo pieno. L’esecutivo Ungp ha inoltre esaminato i temi dell’equo compenso per i giornalisti e del necessario allargamento del praticantato a tutti coloro che svolgano l’attività professionale, in tutte le piattaforme, a tempo pieno.
L’Esecutivo dell’Ungp ha infine espresso solidarietà e sostegno all’Usigrai e ai giornalisti della Rai impegnati nella difesa della qualità dell’informazione e del pluralismo del servizio pubblico radiotelevisivo. Solidarietà ha anche espresso ai giornalisti dell’Unità, discriminati dal nuovo editore della storica testata.