ERRI, DIO DELLA SCRITTURA, E LA VECCHIAIA, ETA' SPERIMENTALE

10.02.2025 12:43

di GAETANO PERRICONE

“È un’età sperimentale. Ho la strana sensazione che nessuno è stato vecchio prima di me. La vecchiaia di chi mi ha preceduto non mi fa da modello e non mi prepara a niente. Per il corpo di ognuno, quando succede è per la prima volta” Non crede in Dio, ma non esclude la sua esistenza. Ma intanto lui, Erri De Luca, un Dio è da sempre e resta: è divinità assoluta della Scrittura. Lo conferma in questo nuovo, strepitoso lavoro sulla vecchiaia, realizzato in parte a quattro mani con gli eleganti contributi della nota stilista francese sua amica Ines de La Fressange. 

Ancora una volta intrigante nei contenuti, ma soprattutto affascinantissimo nella penna di Erri che come spesso accade frastorna la mente e arriva dritta e forte all'anima, credo che questo libro meriti di essere letto, anzi metabolizzato con ampia riflessione, da noi "boomer" quotidianamente investiti dalla valanga di innovazioni di questo tempo, accattivante e orrendo insieme, senza sapere quanto ce ne resta a disposizione. Il punto chiave, il perno di questa magnifica lettura, è una riflessione dell'autore di valore fondamentale. Nessuna generazione prima di questa ha raggiunto la vecchiaia in così numerosa formazione e in uno stato così attivo, e questo – scrive Erri De Luca – la rende oggi un’età sperimentale. Un’occasione, dunque, la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo di sé e degli altri, di allenare il corpo e la mente con maggiore consapevolezza e forse con più gusto. Non invece il momento, come pensano in molti, di guardare soltanto indietro. Che poi significa guardare all'oggi, al minuto, al secondo che verrà. E cercare di viverlo, sperimentando. Buona lettura e grazie sempre al grande Erri De Luca, che aggiungo con gioia alla mia libreria dove già è abbastanza presente.