Lettera - Al presidente dell’Unione nazionale giornalisti pensionati dott. Guido Bossa
Caro Guido,
ti scrivo nella mia qualità di Presidente del Gruppo giornalisti pensionati della Sicilia. La vicenda del programma di ristrutturazione dell’Inpgi, che prevede ancora, dopo il tentativo fatto dalla precedente gestione e bocciato in sede ministeriale, interventi sulle nostre pensioni e le mille e duecento firme raccolte da colleghi contrari a questo prelievo di solidarietà forzoso mi spingono a porti una serie di problemi.
Ci attendevamo tutti una presa di posizione dell’Ungp che, fino a questo momento, non c’è stata.
Nell’invitarti a un intervento chiaro ed esaustivo ti indichiamo alcuni punti
- I giornalisti pensionati sono tutti contrari a un prelievo di solidarietà che, pur risolvendosi nella trattenuta di qualche decina di euro al mese, viola un principio. Quello che non da all’Inpgi, ente pagatore, il diritto di tagliare le nostre pensioni, che, semmai, spetta al governo. Si tratta di una violazione di legge nei confronti di una categoria già pesantemente toccata dalle finanziarie degli ultimi anni e che ha subito già pesanti perdite con la mancata perequazione.
- E’ anche vero che le condizioni di oggi dell’Inpgi pongono un drammatico problema di sopravvivenza del nostro ente e che diventa sempre più forte il rischio di un trasferimento all’Inps.
- E’ giusto che sia l’Unione giornalisti pensionati a indicare a tutti i colleghi pensionati una strada che permetta di salvare l’Ente ma non si traduca in perdite per chi ha pagato fior di contributi e ha visto già pesantemente incise le nostre pensioni dai mancati adeguamenti degli ultimi anni.
- Che si sollecitino i colleghi pensionati che fanno parte del direttivo dell’Inpgi a spingere perché si mettano in moto tutti gli strumenti per salvare il nostro ente. Fermo restando che non è percorribile la strada dei contributi di solidarietà che creerebbe un principio che potrebbe avere effetti devastanti.
- Che si svolga, promossa dall’Unione giornalisti pensionati, una grande consultazione tra i colleghi.
- Che si riducano tutte le retribuzioni, sia quelle dei dirigenti che quella degli impiegati e dirigenti dell’Inpgi al livello di quelle percepite dagli analoghi colleghi dell’Inps.
- Che si promuova un incontro con il Presidente del Consiglio per chiedere che tutti gli enti statali e non, compresi Rai, Sky, Mediaset che utilizzano il lavoro giornalistico, per programmi di rete formalmente non giornalistici, ma che nella sostanza lo sono, paghino i relativi contributi all’Inpgi.
Confido nell’attenzione che vorrai dare a questo nostro intervento.
Cordiali saluti
Natale Conti