“Senza giornalismo non c’è democrazia”. Una targa in Assostampa per ricordare Fausto Galati
“Senza giornalismo non c’è democrazia”. Sono le parole con cui lo scorso dicembre Fausto Galati aveva concluso il suo intervento in video all’assemblea del gruppo pensionati di Assostampa Sicilia di cui era presidente onorario e che adesso sono state incise nella targa che lo ricorda nella sala “Orlando Scarlata” scoperta ieri dal figlio Giuseppe, presente la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante alla presenza dei familiari. “Fausto - ha detto la numero uno del sindacato dei giornalisti- ha descritto la situazione attuale del giornalismo italiano e che proprio ieri sono state ribadire dal presidente Mattarella per sottolineare il valore insostituibile dell’informazione come pilastro della democrazia”.
Alla cerimonia di apposizione della targa per onorare Fausto Galati scomparso nel marzo di quest’anno, promossa dal Gruppo giornalisti pensionati siciliani, erano presenti assieme alla presidente Claudia Mirto ed ai componenti Gigi Andò, Giuseppe Cascio, Ivan Cicala, Fulvio Manno, Ignazio Panzica, Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi, Tommaso Daquanno direttore Fnsi, Roberto Ginex, presidente Inpgi, Giuseppe Rizzuto e Roberto Leone segretario e vicesegretario vicario di Assostampa Sicilia, Tiziana Tavella presidente del consiglio regionale di Assostampa, Roberto Gueli presidente dell’Ordine giornalisti di Sicilia, Vittorio Corradino presidente del collegio dei revisori dei conti dell’Ordine giornalisti di Sicilia.
Galati, presidente onorario del gruppo Giornalisti Pensionati siciliani, ricordato dai figli e dai colleghi che lo hanno conosciuto ed avuto come punto di riferimento nella sua lunga carriera vissuta sempre al fianco di chi aveva bisogno anche di un semplice incoraggiamento, era un uomo generoso, sempre in prima e seconda linea in associazione, ai congressi, ai convegni, alle elezioni, alle celebrazioni, agli incontri con i vertici, con gli editori e con i disoccupati. “Fausto sapeva tutto o quasi. Sapeva di norme, di conti, di bilanci, di vecchie e nuove leggi, di politica e di sindacati. I diritti in testa, diceva. Sessant'anni appassionati dedicati al mestiere, all’AGI, dove era un riferimento sicuro per tutte le altre agenzie e per la carta stampata regionale e nazionale. Contemporaneamente viveva il secondo binario del giornalista, quello della tutela dei diritti, dell’etica professionale e dei progetti da mandare avanti e da condividere. Nella categoria aveva vissuto tutte stagioni dell’Inpgi (quanto si dannava per il passaggio all’Inps) della Casagit, dell’Ordine. "Severo spesso, ci riportava sempre alla realtà con garbo ed ironia. Ed era "Il mago dei nostri conti". Ce lo ricordiamo con la sua penna sui quei fogli disordinati zeppi di numeri e date a ricostruire con velocità luoghi, fatti e risorse. Una magia, tutto poi combaciava sempre" - ricorda Claudia Mirto.